The master

D: Come mai le parole di alcuni maestri differiscono le une dalle altre, o addirittura contraddicono se stesse in alcuni casi?

R: La parola MAESTRO non è sempre utilizzata nel contesto corretto.

Quando si inizia davvero a vedere chiaramente la verità di se stessi molti di questi eroi spirituali cadono.

Molti di loro hanno avuto un assaggio di questo vedere in un momento o in un altro, ma non si sono assestati in esso e quel vedere è diventato un ricordo di qualcosa di cui la mente si è ormai appropriata. Il bilanciamento di questo vedere (nel senso che è vero in ogni momento di se stessi) è tale che esso non è solo un ricordo e quando le parole si manifestano da questo vedere sono molte diverse da quelle che molti cosiddetti maestri esprimono.

Il parlare da una memoria del vedere potrebbe portare con sé alcune parole che risuonano in noi, ma non è lo stesso di quando le parole vengono direttamente dal vedere ciò che si è.

In realtà entrambe questi tipi di condivisione appaiono come un riflesso della tua coscienza. Esse sono un riflesso di dove ti trovi in te stesso, la tua coscienza, dove c’è ancora un vedere dalla mente divisa in contrasto con la mente intera. Sono un riflesso. Basta essere consapevoli della sensazione che hai dentro di te riguardo ciascuno di loro individualmente e questo fatto ti diventerà chiaro. Stai guardando il tuo sogno che si sta manifestando.

Con amore, Avasa

 

Quello che viene condiviso qui è un messaggio del tutto radicale e senza compromessi. Non dà indicazioni e non suggerisce di fare alcunché. Non richiede che tu sia in qualche modo particolare, ma piuttosto che tu non sia richiesto.

Parla di ciò che è sempre stato presente e che esiste anche ora, ma che è stato e che è anche adesso del tutto ignorato.

Cerca di descrivere un paradosso. Quando nasciamo il senso di separazione tra il corpo e ciò che lo circonda non è presente, mentre dopo alcuni anni sorge un senso di identità e tutti attorno a te ti confermeranno che tu sei una persona reale, con una sua libera scelta e arbitrio, e che devi lavorare sodo per essere degno, soddisfatto… che devi far funzionare la tua vita. Una sensazione di contrazione è presente e diventa il centro da cui i pensieri, le emozioni e le azioni sembreranno sorgere. Adesso sei un qualcuno e la vita sta accadendo a te, e devi difenderti dalle minacce, devi cercare piacere ed evitare il dolore. Credi davvero di poter fare tutte queste cose. Si diventa ricercatori, alla ricerca di qualcosa che possa colmare quella sottile insoddisfazione, un sottile ma profondo senso di mancanza. Quello che questo messaggio descrive è che la credenza di avere un’identità, un “me” separato tra altri “me” separati in un mondo separato, è un’illusione.

Non c’è nessuno e non c’è mai stato.Tutto semplicemente accade e non c’è mai nessuno in controllo di alcunché. Anche ora non c’è nessuno che stia leggendo questo, anche se qualcosa lì è fortemente convinto che non sia così. C’è solo QUESTO ed è NULLA che appare come QUESTO. Questo non può essere capito o afferrato dal “me”, ma qualcosa può risuonare lì, dato che questa è la vera natura di ciò che si è. In QUESTO TUTT’UNO ogni cosa può sorgere, anche la sensazione che la separazione sia reale, e quella sensazione può cadere. Non c’è bisogno che accada nè, esiste una causa che lo faccia accadere. L’illusione può rimanere fino alla morte o può collassare proprio ora. Quando questo è visto (da nessuno), diventa chiaro che quello a cui anelavamo tutto il tempo non era mai andato via. C’è tutto e nulla. QUESTO è pura gioia, amore e libertà.

Emozioni, pensieri, sensazioni possono ancora sorgere in Questo, ma non sono possedute da un qualcuno di separato. Non c’è più una sofferenza personale, c’è solo un fluire dell’energia.

Il vedere QUESTO non è un’esperienza che puoi fare accadere attraverso un qualche agire, perché in questo vedere tu non ci sarai. QUESTO non appartiene a nessuno. Il vedere QUESTO, il cosiddetto risveglio, liberazione o illuminazione, può accadere o non accade. Non c’è alcuna direzione o scopo nella VITA. Non c’è nessuno lì che possa fare alcunché al riguardo. Anche quando il te immaginario si sente senza speranza e senza possibilità di aiuto c’è solo l’essere senza speranza e possibilità di aiuto che accade.