None to enlighten

Nell’intraprendere un cosiddetto cammino spirituale l’illusione fin dal principio sarà quella che ci sia un’entità, un qualcuno dentro il corpo-mente che sta cercando l’illuminazione. Questa illusione non è del tutto vera, è una illusione, non c’è davvero un qualcuno. E’ solo un pre-concetto della mente e basta. Basandosi su questo pre-concetto la mente dà istruzioni a un immaginario qualcuno riguardo a COME questo immaginario qualcuno possa ottenere l’ILLUMINAZIONE.

Illuminazione è il vedere, da parte di nessuno, che non c’è nessuno. Illuminazione è quel momento in cui è realizzato che non c’è nessuno nella forma umana e che non c’era mai stato e mai ci sarà. Com’è allora possibile, basandoci sul pre-concetto -sbagliato fin dal principio – che ci sia un qualcuno rimuovere qualcuno che non esiste, attraverso un’azione deliberata, intenzionale per togliere questo qualcuno?

L’intero concetto di un qualcosa, di un evento chiamato illuminazione esiste in questa idea che ci sia QUALCUNO presente che possa ottenere l’illuminazione. Il qualcuno che non è altro che un pre-concetto della mente. L’illuminazione dunque non esiste, perché non c’è qualcuno che la possa ottenere. Il che ci lascia con QUESTO soltanto, con ciò che è, l’apparizione manifesta nel Nulla. Ciò che è già il caso. Anche adesso lo è. Questo significa che il momento in cui la mente si è convinta che c’è qualcuno, essa inizierà a passare il tempo a creare modi per rimuovere quello che non è mai esistito, se non come un’idea, un’idea che la mente stessa intrattiene di questa immaginaria entità. Chiaramente questo è ridicolo. Questa è come un’ombra che cerca di raggiungere una scopa fatta di ombra con una mano d’ombra con l’intenzione di auto-cancellarsi. Tutto ciò che è richiesto fin dal principio è di guardare per vedere direttamente se qualcuno sia presente se non come un’idea, come una cosa, come una entità. Non si troverà nessuno e ciò che sta guardando è Nulla.

Avasa

Quello che viene condiviso qui è un messaggio del tutto radicale e senza compromessi. Non dà indicazioni e non suggerisce di fare alcunché. Non richiede che tu sia in qualche modo particolare, ma piuttosto che tu non sia richiesto.

Parla di ciò che è sempre stato presente e che esiste anche ora, ma che è stato e che è anche adesso del tutto ignorato.

Cerca di descrivere un paradosso. Quando nasciamo il senso di separazione tra il corpo e ciò che lo circonda non è presente, mentre dopo alcuni anni sorge un senso di identità e tutti attorno a te ti confermeranno che tu sei una persona reale, con una sua libera scelta e arbitrio, e che devi lavorare sodo per essere degno, soddisfatto… che devi far funzionare la tua vita. Una sensazione di contrazione è presente e diventa il centro da cui i pensieri, le emozioni e le azioni sembreranno sorgere. Adesso sei un qualcuno e la vita sta accadendo a te, e devi difenderti dalle minacce, devi cercare piacere ed evitare il dolore. Credi davvero di poter fare tutte queste cose. Si diventa ricercatori, alla ricerca di qualcosa che possa colmare quella sottile insoddisfazione, un sottile ma profondo senso di mancanza. Quello che questo messaggio descrive è che la credenza di avere un’identità, un “me” separato tra altri “me” separati in un mondo separato, è un’illusione.

Non c’è nessuno e non c’è mai stato.Tutto semplicemente accade e non c’è mai nessuno in controllo di alcunché. Anche ora non c’è nessuno che stia leggendo questo, anche se qualcosa lì è fortemente convinto che non sia così. C’è solo QUESTO ed è NULLA che appare come QUESTO. Questo non può essere capito o afferrato dal “me”, ma qualcosa può risuonare lì, dato che questa è la vera natura di ciò che si è. In QUESTO TUTT’UNO ogni cosa può sorgere, anche la sensazione che la separazione sia reale, e quella sensazione può cadere. Non c’è bisogno che accada nè, esiste una causa che lo faccia accadere. L’illusione può rimanere fino alla morte o può collassare proprio ora. Quando questo è visto (da nessuno), diventa chiaro che quello a cui anelavamo tutto il tempo non era mai andato via. C’è tutto e nulla. QUESTO è pura gioia, amore e libertà.

Emozioni, pensieri, sensazioni possono ancora sorgere in Questo, ma non sono possedute da un qualcuno di separato. Non c’è più una sofferenza personale, c’è solo un fluire dell’energia.

Il vedere QUESTO non è un’esperienza che puoi fare accadere attraverso un qualche agire, perché in questo vedere tu non ci sarai. QUESTO non appartiene a nessuno. Il vedere QUESTO, il cosiddetto risveglio, liberazione o illuminazione, può accadere o non accade. Non c’è alcuna direzione o scopo nella VITA. Non c’è nessuno lì che possa fare alcunché al riguardo. Anche quando il te immaginario si sente senza speranza e senza possibilità di aiuto c’è solo l’essere senza speranza e possibilità di aiuto che accade.